Aprire i concorsi ai giovani talenti, garantire una maggiore concorrenza e permettere alle pmi l'accesso al mondo dei lavori pubblici. Questi i principi chiave che guidano i «bandi tipo» per i concorsi di progettazione e per l'affidamento di servizi di architettura ed ingegneria redatti dal gruppo «lavori pubblici» della Rete delle professioni tecniche. I bandi tipo, redatti in applicazione del codice dei contratti e delle linee guida Anac, forniscono alle stazioni appaltanti uno standard di regole a cui adeguarsi per porre in essere concorsi e gare in pieno accordo con le disposizioni normative. «I bandi tipo», dichiara ad ItaliaOggi Rino La Mendola, coordinatore del tavolo lavori pubblici della Rpt e vice presidente del Consiglio nazionale architetti, «partono da quattro pilastri: aprire il mercato, dare opportunità alle pmi, esaltare la trasparenza e aprire i concorsi ai giovani talenti». Sull'ultimo punto, in particolare, si è agito sui requisiti finanziari richiesti per accedere alla gara: «i requisiti potranno essere richiesti al professionista dopo che lo stesso abbia vinto la gara», afferma La Mendola. «In questo modo, il soggetto può partecipare anche senza particolari risorse, vincere il bando e trovare le risorse mettendosi insieme ad altri professionisti. L'obiettivo è restituire il potere contrattuale a chi ha cervello». Oltre a questo, per partecipare ad una gara non si dovrà più versare la cauzione provvisoria e il requisito del fatturato, spesso ostativo per molti giovani professionisti, potrà essere dimostrato con una polizza assicurativa. I bandi tipo offrono, come detto, uno standard normativo a cui le stazioni possono adeguarsi senza, però, avere l'obbligo di adottarlo. Discorso diverso per quanto riguarda le stazioni siciliane, visto che la giunta regionale ha adottato dei propri bandi tipo che dovranno essere obbligatoriamente adottati nella definizione di gare pubbliche (si veda ItaliaOggi del 19/12/2018). L'obiettivo della Rpt è quello di spingere tutte le regioni italiane a seguire l'esempio della Sicilia. A questo mira l'incontro che si terrà oggi a Roma tra il Consiglio nazionale degli architetti, l'Anci, l'Anac, Itaca e alcuni assessori e dirigenti delle regioni italiane. «Il nostro auspicio», commenta La Mendola, «è che le regioni, come già accaduto in Sicilia, adottino bandi tipo efficaci per l'affidamento di Servizi architettura e ingegneria ai liberi professionisti, segnando così una chiara inversione di tendenza rispetto a quelle politiche che puntano a misure come la «Struttura unica di progettazione» voluta dal Governo Conte. Struttura che», conclude il vicepresidente, «centralizzando la progettazione presso la Pa, rischia di soffocare capacità, visioni strategiche e competenze che vengono, invece, esaltate solo dalla concorrenza nelle procedure di affidamento ai liberi professionisti e in particolare attraverso i concorsi di progettazione».

Michele Damiani - 07 marzo 2019 – tratto da Italia Oggi

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