Ispettori del lavoro pronti a bussare alle porte delle aziende in cassa integrazione. Nel corrente primo semestre 2021, infatti, la vigilanza «previdenziale» sarà orientata prioritariamente a verificare le prestazioni a sostegno del reddito introdotte dalla legislazione d'urgenza per la pandemia e gestite dall'Inps: cassa integrazione e indennità varie per i lavoratori autonomi. A stabilirlo, tra l'altro, è l'Inl (Ispettorato nazionale del lavoro) nel «Documento di programmazione per l'anno 2021» che, inoltre, chiede di privilegiare le azioni mirate a perseguire la tutela sostanziale dei lavoratori. Tra gli altri ambiti d'intervento: sicurezza lavoro e verifica dei protocolli Covid, nei settori con maggiore concentrazione di lavoratori nei luoghi di lavoro (tra cui call center); sommerso e caporalato; edilizia per via dell'intensificarsi dei lavori con il cosiddetto superbonus.

Programmazione 2021. Il documento di programmazione, firmato dal direttore Inl, Leonardo Alestra, evidenzia prima di tutto il particolare momento dovuto alla pandemia e i conseguenti danni socio-economici e sui tradizionali assetti del mercato del lavoro, specie per le prospettive incerte e non del tutto decifrabili. Un rischio tra i tanti è che una crisi (la pandemia) possa generarne un'altra: indurre tanto le aziende quanto i lavoratori a incrementare il ricorso al lavoro nero e sommerso. Oltre che a continuare a garantire la sua essenziale matrice di controllo e presidio del territorio, pertanto, l'operato degli ispettori è indirizzato a privilegiare le azioni mirate che possano risultare qualitativamente più remunerative sotto il profilo della rilevanza di questi fenomeni emergenti, ma anche dell'ampiezza del bacino d'utenza «tutelato». In altre parole, ferma restando la primaria cura da rivolgere all'effettiva tutela dei diritti sostanziali dei lavoratori e delle condizioni di lavoro (corretta instaurazione e regolare svolgimento rapporti di lavoro), i nuovi indirizzi programmatici chiedono l'effettuazione di ispezioni mirate al contrasto dei fenomeni illeciti di particolare disvalore sociale (quali l'intermediazione illecita e lo sfruttamento lavorativo), il ricorso al lavoro nero, le diverse forme di interposizione illecita e l'indebita fruizione degli ammortizzatori sociali.

Le frodi sulle misure di sostegno al reddito. L'ambito degli ammortizzatori, in realtà, è solo un aspetto del più ampio ambito di controllo riguardante le «misure a sostegno del reddito», sia a favore delle aziende sia dei lavoratori. Al fine di fronteggiare le perdite subite dagli operatori economici per via delle restrizioni resesi necessarie per contenere la pandemia, a partire dall'anno scorso sono state introdotte varie e importanti misure di sostegno economico dedicate ai lavoratori e alle imprese, con l'impiego di ingenti risorse pubbliche: ciò impone, si legge nel documento di programmazione 2021, «l'attivazione di adeguati controlli sul loro corretto utilizzo». Pertanto, nell'ambito dell'attività ordinaria di vigilanza, gli ispettori dovranno effettuare controlli su eventuali comportamenti elusivi o fraudolenti in materia e, in caso di accertata occupazione irregolare di lavoratori, a verificare l'eventuale fruizione di reddito di cittadinanza, di emergenza o di altre misure di sostegno al reddito. In dettaglio, nel corso del 1° semestre 2021, la vigilanza previdenziale sarà orientata prioritariamente all'ambito delle prestazioni a sostegno del reddito, previste dalla legislazione d'urgenza e gestite dall'Inps, nei riguardi delle aziende.

Richieste di intervento. Per garantire un'adeguata «capacità di ascolto e risposta» al pubblico, l'Inl prevede ancora di potenziare le attività di «sportello utenza» con erogazione rafforzata, anche online. A tal fine, l'attivazione delle «conciliazioni monocratiche preventive», effettuata anche da remoto, costituirà la modalità privilegiata per la definizione delle richieste d'intervento, anche quando dovessero riguardare una pluralità di lavoratori. Nella logica di tempestiva ed efficace tutela dei diritti dei lavoratori, inoltre, l'Inl chiede di intensificare il ricorso alla «diffida accertativa» e alla «disposizione», anche alla luce delle recenti modifiche normative che hanno rafforzato gli strumenti. Qui una rilevate novità: la «diffida accertativa» potrà essere adottata anche «d'ufficio», previa acquisizione della documentazione relativa alla mancata dimostrazione della soddisfazione del credito accertato a favore dei lavoratori.

Orientamento della vigilanza d'iniziativa. L'ispezione può essere attivata da una richiesta di intervento oppure per iniziativa autonoma degli uffici di vigilanza. Relativamente alla vigilanza d'iniziativa, la programmazione 2021 chiede un maggiore utilizzo della «disposizione» prioritariamente:

  • orientata al contrasto di illeciti sostanziali di maggior disvalore sociale ed economico;
  • indirizzata alla tutela del maggior numero possibile di lavoratori, anche ai fini della corretta imputazione e qualificazione dei rapporti di lavoro;
  • rivolta ai macro-fenomeni e ai settori merceologici individuati dallo stesso Documento di programmazione: agricoltura; edilizia; logistica, trasporti e grande distribuzione; servizi alle imprese; Gig Economy; settori che hanno operato in continuità (terziario; assistenza alle famiglie; intermediazione lavoro).

Per i controlli a carattere previdenziale, le priorità d'intervento toccano i seguenti ambiti:

  • settore manifatturiero, della logistica e del trasporto aereo;
  • aziende di delivery e lavoro etero-organizzato in genere, anche tramite piattaforme digitali;
  • grandi aziende di produzione e servizi;
  • pubbliche amministrazioni;
  • cooperative di produzione e lavoro.

In relazione ai controlli a carattere assicurativo, gli accertamenti saranno rivolti nei confronti delle aziende che svolgono un'attività non coerente con quella denunciata all'Inail, al fine di regolarizzare le posizioni assicurative e ripristinare condizioni di equa concorrenza nel mercato del lavoro. In tal caso, i settori di prioritario intervento saranno, tra l'altro, quelli:

  • della logistica e trasporti, con particolare riferimento alle aziende che dispongono di mezzi di trasporto pesanti;
  • della grande distribuzione, con particolare riguardo alle aziende che dichiarano imponibili elevati e che utilizzano attrezzature motorizzate di movimentazione merci, previa verifica negli archivi dell'Agenzia delle entrate;
  • metalmeccanico, con verifica sulle linee produttive di aziende che hanno denunciato produzione di minuteria metallica;
  • delle pulizie e sanificazione, nei confronti di aziende che, alla luce della emergenza in corso, hanno ampliato l'attività con la sanificazione e la disinfezione degli ambienti;
  • dell'amianto, nei confronti di aziende che ne effettuano la rimozione.

Daniele Cirioli - 06 aprile 2021 – tratto da Italia Oggi

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