Per un reddito di cittadinanza che va in soffitta, un'indennità di formazione che nelle famiglie numerose potrà crescere fino a diventare in alcuni casi più generosa del vecchio sussidio di stampo M5S (che però finanziava anche il mutuo o l'affitto). Il nuovo Supporto per la formazione e il lavoro, al via dal 1° settembre, per favorire l'inclusione lavorativa dei soggetti occupabili di eta' compresa tra 18 e 59 anni, sarà un sostegno “rivolto al singolo” e non al nucleo familiare. Il che significa che l'assegno di 350 euro al mese per 12 mensilità, che verrà corrisposto a chi parteciperà ai programmi formativi, potrà raddoppiare o triplicare se nello stesso nucleo familiare vi sono, ad esempio, due o tre soggetti occupabili che entrano in uno dei percorsi di inclusione lavorativa previsti dal decreto lavoro (ovviamente a condizione che il valore dell'Isee familiare non superi i 6.000 euro annui). La conseguenza pratica è che se, con il reddito di cittadinanza, una famiglia di 3 adulti occupabili percepiva un assegno mensile di 900 euro a cui andava, come detto, aggiunto, il contributo per il canone di locazione (fino a un massimo di 3.360 euro annui) o per il mutuo (fino a un massimo di 1.800 euro annui), ora con il Supporto per formazione e lavoro il contributo arriva a 1.050 euro al mese. Una cifra che, ovviamente, sarà “a termine” potendo essere percepita solo per la durata dei corsi di formazione e fino a un massimo di 12 mesi. Se il nucleo familiare è di 4 adulti occupabili, il premio portato in dote dal Supporto formazione e lavoro sarà addirittura maggiore arrivando a 1.400 euro mensili, là dove con il Reddito di cittadinanza se ne percepivano 1.050. E se il Sfl non potrà essere integrato dal contributo per mutuo e affitto, è anche vero che la nuova indennità, al pari dell'Assegno di inclusione, sarà cumulabile con redditi da lavoro non superiori a 3.000 euro annui lordi.

Parlando in Senato durante l'informativa sul Reddito di cittadinanza, il ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone ha fatto chiarezza sul passaggio dal vecchio sussidio ai nuovi strumenti previsti dal decreto lavoro (Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e lavoro) che ha suscitato polemiche e tensioni sociali negli ultimi giorni dopo i messaggi con cui l'Inps ha informato 159 famiglie della sospensione del Reddito. Per Calderone le nuove misure partono dall'assunto che “è il lavoro l'unico rimedio alla povertà” ma non lasciano indietro nessuno, se è vero che a giugno 2023 circa un milione di nuclei familiari percepiva il Rdc (896 mila a cui aggiungere 115 mila nuclei percettori di pensione di cittadinanza) mentre, secondo le previsioni del governo, i nuclei che avranno l'assegno di inclusione saranno 697 mila a cui aggiungere 436 mila nuclei percettori del Supporto per la formazione e lavoro. Oltre al chiarimento sul Sfl, Calderone ha snocciolato anche i dati sulle frodi che hanno funestato l'applicazione del Reddito di cittadinanza. Sono stati intercettati 35.737 fruitori irregolari e dai controlli della Gdf risultano contributi indebitamente percepiti (o indebitamente richiesti) per un ammontare di circa 506 milioni di euro.

Francesco Cerisano – 04 agosto 2023 – tratto da Italia Oggi

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