Il lavoro nel turismo è per il 70% irregolare, per il 60% a tempo parziale, per il 55% a chiamata, per il 40% precario e per il 20% stagionale; le retribuzioni sono notevolmente inferiori rispetto alla media degli altri settori economici e produttivi: l’80% dei lavoratori è inquadrato ai livelli più bassi dei Contratti Nazionali di Lavoro di settore. Inoltre, la formazione scolastica di Istituti alberghieri e Tecnici necessita di competenze e di motivazioni di alto profilo; invece, i laureati sono sovra qualificati, cioè hanno un livello di istruzione che il mercato del lavoro di fatto non valorizza. Infine, su 19 Contratti Nazionali di settore scaduti da anni, la metà riguarda il turismo.

Questi alcuni dei dati che sono emersi nel corso del Forum dei Responsabili delle risorse umane che si è svolto in occasione di "FareTurismo", appuntamento nazionale dedicato alla formazione, al lavoro, alle politiche turistiche, ideato e organizzato dalla Leader srl e giunto alla 23ª edizione, che si è chiuso oggi, 22 marzo, a Roma, presso l’Università Europea di Roma. L’evento ha messo in campo 2.000 colloqui di selezione per 500 profili ricercati in tutta Italia e sulle navi da crociera con opportunità di assunzione o stage da parte di 46 aziende (catene alberghiere, hotel, tour operator, terme, agenzie per il lavoro). Hanno partecipato 50 tra Istituti Professionali dei Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera, Tecnici del Turismo e Commerciali con indirizzo turistico con oltre 2.000 studenti e 180 docenti provenienti da diverse regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Toscana, Veneto).

Formazione e contratti rinnovati fanno la forza di un settore

Quello della regolarità del lavoro, hanno spiegato i responsabili risorse umane, è un aspetto alquanto delicato per le politiche di lavoro e circostanza che non dà credibilità al settore oltre che fiducia in quanti desiderano investire il proprio futuro professionale. Il sistema nazionale del lavoro di un Paese, che vuole davvero competere soprattutto nel turismo, deve mettere al centro il lavoro stesso come mezzo di sostentamento, ma soprattutto come fonte di gratificazione personale. Hanno partecipato al Forum: Nicola Vladimiro Ciccarelli Presidente FONTUR Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa del Turismo, Tommaso Tanzilli Presidente EBTL Ente Bilaterale Turismo del Lazio, Angelo Candido Responsabile Servizio Sindacale Federalberghi, Tatiana Semenova Funzionario Ufficio III Direzione Generale della Valorizzazione e della Promozione turistica Ministero del Turismo, Alberto Adesso Division Manager Gi Group per l’Horeca, Laura Onestinghel Specialty Manager Hospitality&Food Randstad Italia, Elena Andreone Industrial Relations, Payroll and Safety&Prevention Director Italy – HR Department NH Hotels, Stefano Conti Direttore Risorse Umane e Organizzazione Trenitalia, Giuseppe Di Cesare Responsabile Risorse Umane Terme Italia, Michela Giustini Director Employer Branding Costa Crociere, Gabriele Querelante Direttore Risorse Umane e Organizzazione Cisalpina Tours, Alessandro Gaetani Dirigente Divisione I Direzione Generale delle Politiche attive del lavoro Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Nasce una Direzione ad hoc per la formazione nel MinTurismo

Nelle tre giornate di FareTurismo sono emerse molte novità nell’ambito della formazione e del lavoro: innanzitutto il Ministero del Turismo nella sua ristrutturazione organizzativa prevederà una Direzione Generale della Formazione e delle Professioni Turistiche, molto importante per la condivisione con Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e Ministero del Lavoro delle aspettative delle imprese turistiche, che richiedono profili competenti e con adeguata formazione di base scolastica, universitaria o relativa all’istruzione tecnica superiore da parte degli ITS Academy.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito - con l’Ufficio IV Ordinamenti dei percorsi dell’istruzione tecnica, dell’istruzione professionale, dell’istruzione tecnica superiore e dell’istruzione degli adulti (DG per gli ordinamenti, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione) diretto da Gianluca Lombardo - ha presentato la riforma dell’istruzione tecnico-professionale con l’introduzione del nuovo modello 4+2 in occasione della Conferenza “Un patto con il mondo del lavoro per rinnovare i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento negli Istituti Alberghieri e Tecnici per il Turismo e per incrementare l’offerta degli ITS”. La riforma riduce di un anno il percorso degli Istituti alberghieri, continuando per due anni con l’istruzione tecnica superiore. Tale riforma vuole costruire una filiera tecnologica professionale secondo una modalità di progettazione che risponda a una esigenza di rinnovo, finalizzata a riscrivere le regole dei PCTO. Al momento la proposta, attraverso un disegno di legge, è stata già approvata dal Senato ed è ora all’esame della Camera e sarà prevista in modalità sperimentale per il prossimo anno scolastico 2024/2025. RENAIA Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri ha anticipato che sono in via di costituzione presso gli Istituti i tavoli territoriali, che saranno comitati di indirizzo con la presenza delle Organizzazioni datoriali locali, al fine di un confronto costante sulle dinamiche legate ai percorsi didattici, al placement e ai PCTO. Il modello 4+2 non vuole trasferire il modello ITS nell’istruzione secondaria di secondo grado, ma favorire il percorso preservando l’identità e la specificità dei due ambiti, che sono segmenti diversi.

Fondamentale il monitoraggio sui flussi turistici e di spesa

Il Forum degli Osservatori Turistici si è svolto in considerazione dell’imminente operatività dell’Osservatorio nazionale del turismo (ONT) incardinato per la prima volta presso il Ministero del turismo. Nell’attuale mercato competitivo l’Italia non può permettersi di non poter contare su un ONT, che finalmente rilevi, confronti, aggiorni e monitori i flussi e i comportamenti turistici e di spesa relativi ai vari prodotti turistici, segmenti di domanda e mercati di provenienza dei turisti ai fini della Marketing Intelligence, quale strumento di orientamento per le attività di promozione e comunicazione. Un ONT che contribuisca in questo modo alla realizzazione degli obiettivi della statistica turistica, vale a dire tempestività, comparabilità e armonizzazione e accessibilità (definizione presa dal sito Enit). Al tempo stesso occorre un coordinamento e una regolazione dei molteplici Osservatori Turistici promossi dalle Regioni, dalle Organizzazioni datoriali, dagli Istituti di ricerca, da associazioni e privati. Al Forum, coordinato da Ugo Picarelli Fondatore e Direttore FareTurismo, sono intervenuti Ignazio Abrignani Presidente Osservatorio Parlamentare del Turismo, Michele Camisasca Direttore Generale Istat, Barbara Casillo Direttore Confindustria Alberghi, Alberto Corti Responsabile Settore Turismo Confcommercio, con le conclusioni di Barbara Casagrande Segretario Generale Ministero del Turismo. Inoltre, 40 gli interventi da parte di Osservatori Turistici delle Regioni, Organizzazioni datoriali, Centri studi, Istituti di ricerca e Società scientifiche, che hanno contribuito ai lavori anche con la redazione di un abstract, i cui contenuti saranno preziosi per il Segretariato Generale del Ministero del Turismo, presso il quale è incardinato l’Osservatorio Nazionale del Turismo.

Il Forum degli Osservatori Turistici, con la presenza di Barbara Casagrande Segretario Generale Ministero del Turismo, è stata una occasione per presentare l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, consentendo di ascoltare le voci in merito delle Regioni, delle Organizzazioni datoriali, degli Istituti di ricerca, in totale circa 40 realtà, che anche alla presenza di Michele Camisasca Direttore Generale Istat, hanno sottolineato la necessità di un dato certo, di una cultura del dato alla luce della proliferazione dei big data e soprattutto delle criticità che vengono determinato dal sommerso nell’extralberghiero; in questo modo certamente il nostro Paese può scalare anche le posizioni, che la vedono dietro ad esempio alla Francia per arrivi e presenze. “Stiamo lavorando per un nuovo Osservatorio. Il decreto di fine dicembre, del Ministro del Turismo Daniela Santanché, che ne ha previsto la nuova istituzione, prevede 13 componenti, un comitato tecnico, una segreteria e una possibilità d’interazione con le università, le associazioni e gli operatori del settore. Si stanno in questi giorni ultimando le nomine degli alti e prestigiosi componenti e quindi si partirà velocissimamente. Sono previsti 4 incontri l’anno, uno a trimestre dell’Osservatorio e un incontro al mese della segreteria tecnica. Ci aspettiamo immediatamente l’elaborazione di dati che consentano agli operatori del turismo di orientare al meglio la loro offerta.

E la prossima edizione di FareTurismo, nel 2025, sarà l’occasione perfetta per presentare lo stato dell’arte del lavoro dell’Osservatorio Nazionale a distanza di un anno” ha annunciato Barbara Casagrande, Segretario Generale del Ministero del Turismo. In occasione del Forum, l’Istat ha sottolineato che lavorare sulle metodologie di rilevazione e rappresentazione dei dati negli ambiti territoriali richiede una responsabilità poi di diffusione. Michele Camisasca Direttore Generale Istat: “Oggi si è voluto sottolineare l'importanza dei dati. L'importanza però dei dati attendibili e certi, quelli che la statistica ufficiale può fornire. L'Istat lavora quotidianamente per aiutare nella sintesi di questi dati per il tramite del sistema statistico nazionale, il Sistan, che è composto non solo dall'Istat ma da tutti i produttori di dati pubblici e non. I dati sono moltissimi. In tanti si improvvisano, usano fornitori di dati. Allora bisogna garantire rigore scientifico, capillarità e tempestività, quindi rispetto della raccolta del dato, soprattutto per chi deve fare politiche pubbliche a favore del turismo. Lavorare su questo scambio di dati fra chi rileva e chi li restituisce è la priorità. Tema importante è quello della diffusione di dati che devono essere a disposizione di tutti, di chi deve prendere le decisioni di policy e deve avere la possibilità di programmare a lunga distanza, ma anche del singolo cittadino che deve poter conoscere come si sta comportando un'amministrazione. E, infine, soprattutto degli operatori del settore, i quali, per il tramite della statistica ufficiale, devono altrettanto avere il tempo e la possibilità di programmare i propri investimenti. La sinergia e il rapporto tra il Ministero del Turismo, l'Osservatorio nazionale, l'Istituto nazionale di statistica e gli Osservatori è il nostro primo obiettivo. Da qui a un anno si può immaginare di lavorare su delle esperienze concrete, sempre più vicine al territorio, sempre più utilizzando le tecnologie avanzate e il grande mondo dei big data, cioè la possibilità di sfruttare ciò che la tecnologia ci mette a disposizione per conoscere elementi che magari strumenti più tradizionali non vedono. Raccontare storie e utilizzare questo periodo per elaborare e per individuare pratiche e case history e far capire come l'aver avuto un dato in tempo, l'averlo avuto tempestivamente aiutato a prendere decisioni di policy con degli effetti immediati. Se da qui a un anno individueremo cinque, sei, dieci casi che dimostreranno come avere avuto un dato in tempo reale o in un tempo corretto per prendere delle decisioni che hanno cambiato la vita - magari di un borgo, di una cittadina, di un museo - allora abbiamo fatto una buona opera e avremo speso bene la responsabilità che ci viene affidata”.

22 marzo 2024 - tratto da Italia Oggi

Altre notizie