Superbonus, no alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute. Mentre sui crediti ceduti il governo sta studiando uno smaltimento degli stessi passando prima dalla verifica della qualità dei crediti comunicati dopo gli interventi a partire dal 2021 con il dl 157/21 (antifrodi ) e misure successive (fino al dl 11/23) che hanno introdotto vincoli alle cessioni e alle responsabilità di chi acquista i crediti.

Sono queste le due indicazioni che arrivano dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti rispondendo, ieri, in aula alla camera a un question time del deputato del M5S Santillo sull'eventuale proroga del superbonus. Intanto dai dati forniti in commissione finanze, nel 2022 le imposte da superbonus sono cresciute le dirette di più del 46% e le indirette del 30%

Sul punto il ministro ha soppesato le parole: «non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute». Dunque nessun intervento di slittamento termini per le misure con aliquota al 110% come attualmente in vigore. Ance, tramite il suo presidente, Federica Brancaccio che dichiara: «Quella del ministro dell'Economia è una chiusura sulle forme attuali, ma mi sembra anche si stiano interrogando su quella che può essere una soluzione, magari in un'altra formula», confida Brancaccio. Per la presidente Ance: «Reputiamo questo un governo responsabile, escludiamo che possa abbandonare famiglie e imprese incolpevoli».

Sulla richiesta dell'impatto economico della misura il ministro osserva che: «se da una parte la stima dell'impatto macroeconomico del Superbonus 110 è incerta, dall'altra parte, la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def (documento di economia e finanza). Valga un dato per tutti» sottolinea Giorgetti,: «misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente. Prime, seconde, terze case, al mare, ai monti, di ricchi e di poveri e anche 6 castelli».

Un altro tema affrontato da Giorgetti è quello dei crediti. Il ministro in chiusura di intervento sostiene che: «il mercato di acquisto dei crediti è ripartito grazie all'impegno del Governo e alle certificazioni della natura di tali crediti e proprio per questo sono allo studio dell'esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza».

E' possibile dunque che al ministero stiano calcolando l'ammontare dei crediti comunicati con le certificazioni e con la responsabilità solidale dopo il decreto 157/21 (antifrodi) per poter capire quanto di questi crediti siano più buoni rispetto a quelli comunicati senza paletti per poter far intervenire nell'acquisto credito le società partecipate e fluidificare lo smaltimento.

Intanto ieri sempre sul tema superbonus in commissione finanze sono state fornite dal sottosegretario all'economia Lucia Albano una serie di risposte. Sugli effetti del superbonus sull'economia richiesto da Emiliano Fenu, il sottosegretario ha richiamato l'audizione del 23 maggio e in merito all'aumento del gettito legato al superbonus è stato calcolato che gli aumenti si sono determinati sopratutto nel 2022, per «Imposte dirette: 2019 (+8,7%); 2020 (+3,6%); 2021 (+9,2%); 2022 (+46,6%). Imposte indirette: 2019 (+5,6%); 2020 (-15,9%); 2021 (+41,4%); 2022 (+30,7%).

Negli altri question time il sottosegretario fornisce chiarimenti su questioni tecniche relative allo sconto in fatture per gli immobili danneggiati da eventi sismici, garantendo che il blocco dello sconto in fattura e cessione crediti non si applica a quei crediti di imposta per gli immobili interessati da quegli eventi e sulla validità di cila asseverate ai fini di ottenimento del bonus.

Cristina Bartelli - 14 settembre 2023 – tratto da Italia Oggi

Altre notizie