Lauree abilitanti per tutte le professioni che ne faranno richiesta. Sparisce quindi la lista delle categorie; ogni ordine professionale italiano, se interessato, potrà richiedere di far diventare il proprio percorso accademico di riferimento direttamente abilitante, andando a eliminare l'esame di stato successivo alla laurea che, invece, sarà contestuale alla consegna e all'esposizione della tesi. Si tratta del primo provvedimento del Pnrr che dovrà essere approvato, quindi l'ok definitivo arriverà entro autunno, con l'entrata in vigore che potrebbe essere fissata già per settembre 2022. Sono queste le principali novità sul disegno di legge “disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” (atto Camera 2751), che ieri ha terminato il suo iter in commissione con l'approvazione di alcuni emendamenti che cambiano il testo rispetto a quello approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 17 ottobre procedendo, tra le altre cose, a un allargamento delle categorie interessate dalla riforma.

Il testo è composto da cinque articoli: il primo rende direttamente abilitanti le lauree magistrali a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria (classe LM-46), in farmacia e farmacia industriale (classe LM-13), in medicina veterinaria (classe LM-42) e in psicologia (classe LM-51). Il secondo interviene invece sulle lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l'edilizia e il territorio (classe LP-01), in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (classe LP-02) e in professioni tecniche industriali e dell'informazione (classe LP-03) che abiliteranno all'esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, di agrotecnico laureato, di perito agrario laureato e di perito industriale laureato. Questi articoli non sono cambiati durante il passaggio in commissione. Diverso invece il destino dell'articolo 3, che va a modificare l'esame di laurea per renderlo più “professionalizzante”, come spiega ad ItaliaOggi Manuel Tuzi, relatore in commissione del provvedimento: “sarà predisposta una commissione paritetica tra mondo delle professioni e mondo accademico per la corretta definizione degli esami di stato, che saranno contestuali alla laurea e non più successivi”, le parole di Tuzi. “L'obiettivo è che un ragazzo in un solo giorno si possa laureare e abilitare”. I cambiamenti più importanti comunque, come detto, riguardano le professioni che potranno richiedere il titolo abilitante in futuro, la cui disciplina è dettata dall'articolo 4. Prima dell'esame in commissione, l'articolo elencava una lista di professioni che potevano richiedere il passaggio, escludendo da questa facoltà le categorie non presenti (tra cui commercialisti, ingegneri e avvocati). La lista è stata cancellata e, quindi, tutte le categorie potranno avanzare la richiesta in futuro: “mi sono già arrivate segnalazioni da vari ordini, tra cui quello degli ingegneri, per procedere con l'abilitazione del titolo. Il meccanismo con cui sarà effettuato il passaggio, inoltre, è stato semplificato in commissione: non servirà un ulteriore decreto da parte del governo, le federazioni e i consigli degli ordini potranno richiedere direttamente al ministero la trasformazione del titolo di laurea in abilitante. Questo meccanismo”, le parole di Tuzi, “si lega a un progetto più ambizioso di riforma dei percorsi di laurea e degli ordini professionali”. Per quanto riguarda le tempistiche, il testo è atteso in aula alla Camera il prossimo 21 giugno e l'obiettivo è quello di concludere entro l'autunno: “questa è una delle prime riforme del Pnrr che saranno approvate», conclude Tuzi. «La norma entra in vigore l'anno successivo alla pubblicazione del decreto rettorale; se tutto andrà come stabilito, i primi decreti potranno arrivare già nel gennaio 2022 e il percorso di laurea abilitante in questione potrà partire già da settembre del prossimo anno”.

Michele Damiani - 16 giugno 2021 – tratto da Italia Oggi

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