Un fondo per i redditi bassi. Sanatoria per evitare la restituzione delle somme per chi non riuscirà a completare i lavori entro il 31 dicembre. Mentre resta la possibilità di continuare a utilizzare l’agevolazione ma ridotta al 70% per il 2024. Sono i punti su cui la maggioranza ha trovato un accordo e confluiranno in un decreto su misura come deciso dal Consiglio dei ministri di giovedì 28 dicembre, in cui sono all’ordine del giorno il decreto Milleproroghe e tre decreti attuativi della delega fiscale (tra cui la riduzione dell’Irpef da quattro a tre aliquote solo per il 2024).

Modifica selettiva

Confermata quindi la logica selettiva dell’intervento che non sarà una modifica per salvare tutte le situazioni che non sono riusciti a ultimare i lavori in condominio entro la scadenza del 31 dicembre 2023, che è la deadline dell’agevolazione al 110% e al 90 per cento. Intervento che non entrerà nel Milleproroghe ma in un provvedimento varato su misura.

La mediazione politica

Una mediazione su cui ha subito esultato Forza Italia, che da giorni chiedeva una proroga del termine dei lavori o almeno un intervento salva liti per evitare che la caduta a picco dell’agevolazione (quindi con una quota dei costi a carico dei committenti) causasse una paralisi dei lavori in corso e una spirale di contenziosi con le imprese che non erano riuscite a ultimare entro il 31 dicembre. Come sottolineato dal presidente dei deputati azzurri Paolo Barelli, «continuerà ad esistere il bonus al 70% per tutti coloro che proseguiranno i lavori nel 2024 ed è prevista una sanatoria che permetterà di evitare la restituzione delle somme per tutti coloro che non hanno completato i lavori entro il 31 dicembre. Il bonus edilizio al 110% resterà comunque in vigore per coloro che hanno reddito basso e non hanno completato i lavori».

Il precedente del reddito fino a 15mila euro

Il tentativo di ancorare la maxiagevolazione al requisito del reddito fino a 15mila euro. Già lo scorso anno per gli interventi condominiali era stato previsto un fondo indigenti per “compensare” una prima riduzione del superbonus dal 110% al 90% per chi non avesse rispettato il calendario previsto dal decreto Aiuti quater di fine 2022. Fondo per cui erano stati messi a disposizione 20 milioni di euro. Ma al termine della procedure delle richieste conclusasi il 31 ottobre 2023 l’importo del contributo erogabile a ciascun beneficiario è stato pari al contributo richiesto. Quindi, nonostante l’esiguità delle risorse, non sono arrivate molte domande.

G.Latour/G.Parente - 28 dicembre 2023 – tratto da sole24ore.com

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