Le imprese hanno in programma oltre 444 mila assunzioni a maggio, nonostante l'indebolimento della crescita economica osservato nel 1° trimestre e le prospettive sempre piú incerte per il secondo a causa della guerra in Ucraina e della conseguente crisi energetica e delle altre materie prime. E' lo scenario tracciato da Unioncamere e Anpal, che elabora le previsioni occupazionali di maggio, nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior. A risentirne maggiormente sono le imprese manifatturiere: -4,4% i lavoratori ricercati rispetto ad aprile (-3 mila) e -18,8% se confrontati con un anno fa (-15 mila). Negative anche le costruzioni sia rispetto al mese precedente (-0,9%) e ancor piú rispetto a un anno fa (-27,5%). In crescita invece i servizi (+30,2% rispetto ad aprile e +31,5% rispetto a maggio dello scorso anno) trainati soprattutto dalla ripresa della filiera turistica. Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: è difficile da reperire il 38,3% dei lavoratori ricercati, difficoltá riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati. A incontrare le maggiori difficoltá di reperimento di manodopera sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo per cui sono difficili da reperire il 52,6% dei profili ricercati. Seguono le industrie del legno e del mobile (50,4%), le industrie della meccatronica al pari delle imprese dei servizi informatici e delle comunicazioni (49,2% per entrambi) e le industrie del tessile, abbigliamento e calzature (47,4%). Tra i profili piú difficili da ingaggiare si segnalano, come riportato nel Borsino delle professioni, gli specialisti in scienze matematiche, informatiche e scientifiche (il 55,3% è di difficile reperimento), i tecnici in campo ingegneristico (56%) e tecnici della salute (56,5%), le professioni socio-sanitarie (50,1%), gli operatori della cura estetica (58%), oltre alle figure degli operai specializzati quali fabbri ferrai e costruttori di utensili (67,2%), artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento (65,7%), fonditori e saldatori (65,1%) e meccanici, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (62,2%). L'industria nel suo complesso è alla ricerca di 99 mila profili professionali - in calo rispetto ad aprile del 3,3% e del 22% in confronto a un anno fa - di cui 66 mila da impiegare nel manifatturiero e 33 mila nelle costruzioni. Le maggiori opportunitá di lavoro nel manifatturiero sono offerte dalle imprese della meccatronica (17 mila ingressi programmati), seguite dalle imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo (14 mila) e infine da quelle alimentari, bevande e tabacco (11 mila). Ben piú elevate le occasioni di lavoro offerte dal settore dei servizi, con 345 mila ingressi programmati. È il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e turismo in genere a esprimere la domanda piú significativa con circa 105 mila entrate programmate. Seguono poi i servizi alle persone (67 mila) e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (56 mila). Positiva la dinamica anche per il commercio e l'informatica e telecomunicazioni (rispettivamente con circa 52 mila e 15mila assunzioni previste). I contratti a tempo determinato, con 246 mila unitá, pari al 55,5%, si confermano la tipologia contrattuale maggiormente proposta ai profili ricercati. Seguono i contratti a tempo indeterminato (76 mila), i contratti di somministrazione (49 mila), i contratti non alle dipendenze (28 mila), i contratti di apprendistato (23 mila), altre forme contrattuali alle dipendenze (15 mila) e i contratti di collaborazione (6 mila).

06 maggio 2022 – tratto da Italia Oggi

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