Messa al bando totale di ogni utilizzo degli f-gas a partire dal 2050. E, nel frattempo, un percorso che tra il 2024 e il 2049 dovrà ridurre in maniera inesorabile l’utilizzo dei cosiddetti fluorurati, coinvolgendo apparecchi come i condizionatori e le pompe di calore.
Sono gli elementi fondamentali del regolamento approvato ieri dal Parlamento europeo, in seduta plenaria, con 457 voti favorevoli, 92 contrari e 32 astensioni, confermando l’accordo già raggiunto in sede di trilogo nei mesi scorsi. Mentre si avvia alle battute finali la direttiva case green, arriva così al traguardo un altro dei pilastri della transizione verde a Bruxelles.

Gli F-gas

I cosiddetti F-gas - va ricordato - sono gas sintetici utilizzati in molti apparecchi, a partire da condizionatori e pompe di calore. Sono, però, caratterizzati da un alto livello di emissioni, in caso di dispersione nell’ambiente: per questo, l’Ue ha avviato ormai da mesi la discussione sulla loro progressiva eliminazione a beneficio dei gas naturali. Dopo un lungo percorso, nel quale erano stati esaminati target molto ambiziosi e di impatto negativo per l’industria, l’ultima versione del provvedimento, approvata ieri e ormai pronta a entrare in vigore, punta su obiettivi più realistici.
Il regolamento contiene tabelle con scadenze differenziate per tipologia di apparecchio. Per i condizionatori domestici è, così, previsto l’utilizzo di gas sintetici con un Gwp (global warming potential) massimo di 150 a partire dal 2029. E, poi, l’uso di soli gas naturali dal 2035 in poi. Per le pompe di calore monoblocco sotto i 12 kW la prima scadenza è fissata al 2027 e la seconda al 2032.La manutenzione degli apparecchi già installati resterà possibile. Il problema, però, è che potrebbe diventare costosa, dal momento che è prevista una progressiva riduzione delle tonnellate di CO2 equivalente che possono essere immesse sul mercato attraverso questi gas.

Il propano

Il gas naturale che dovrebbe essere utilizzato in queste nuove applicazioni è il propano. Attualmente, però, sul mercato europeo non esistono condizionatori in grado di funzionare con questo gas. Nei prossimi anni, in sostanza, dovrà partire un lungo processo di adeguamento, che sarà condizionato dal rispetto di nuovi standard di sicurezza (e il regolamento lo dice esplicitamente). Quanto al Gwp di 150, poi, c’è da considerare che il gas attualmente più diffuso negli apparecchi di nuova produzione (chiamato “R32”) ha un Gwp di 675.
Nella versione finale, poi, sono stati fugati i dubbi su una possibile durissima stretta sulle esportazioni, temuta dalle aziende del settore. Il divieto di esportazioni fuori dall’Europa di apparecchi che utilizzano gas con Gwp superiore a mille, infatti, non scatterà da subito, ma in corrispondenza con l’entrata in vigore delle nuove regole per i diversi prodotti. In sostanza, non ci sarà uno stop immediato, ma un calendario progressivo che spalmerà anche questi obblighi nel tempo.
Già dal 2025, invece, i produttori di pompe di calore aria-acqua dovranno rispettare il divieto alla vendita di unità monosplit che hanno meno di 3 chilogrammi di refrigerante con Gwp superiore a 750. Anche in questo caso, allora, bisognerà accelerare il processo di transizione energetica.

Giuseppe Latour - 17 gennaio 2024 – tratto da sole24ore.com

Altre notizie